La Masseria Battifarano appartiene alla famiglia da più di cinque secoli durante i quali si è sempre coltivata la terra. Prima per l’autosussistenza, poi come azienda e oggi anche per raccontare attraverso il vino millenni di storia dell’Enotria. La famiglia Battifarano, da sempre, oltre all’agricoltura, ha messo al centro dei propri valori l’istruzione e la condivisione della conoscenza per tutti, uomini e donne. Ed è così che nulla si è perso dei cinquecento anni passati a raccogliere i buoni frutti di una terra generosa in ogni senso.

LA TERRA

L’Azienda Battifarano, grazie a due generazioni di agronomi, ha studiato la propria terra scientificamente e così, sfruttandone le caratteristiche, ha selezionato le colture più idonee, riducendo al minimo gli input esterni, quali concimi e fitofarmaci.

I vini e il resto della produzione non hanno altri sapori se non quelli che arrivano dalle radici alla pianta.

LA SOSTENIBILITÀ

Il marchio distintivo ministeriale SQNPI QUALITÀ SOSTENIBILE assicura al consumatore la coltivazione delle nostre uve secondo tecniche agronomiche rispettose dell’ambiente e della salute dell’uomo.

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LE TENUTE

La contrada Cerrolongo ha un’estensione di 70 ettari, è situata su un altopiano a circa 60 metri sul livello del mare, con terreni di natura argillosa (50%), limosa (20%), sabbiosa (30%) e con scheletro consistente (4-5%), ben drenati e poco acclivi.

Le terre di Torre Bollita hanno una estensione di 12 ettari situati a valle del centro abitato di Nova Siri Marina. Prende il nome della torre Aragonese del Cinquecento che è parte dell’azienda. Il terreno è prevalentemente argilloso (55%) e sabbioso (45%) e con una presenza di scheletro non omogeneo (~5%).

Santa Lania ha una estensione di 18 ettari ed è a ridosso del confine con la Calabria. Il terreno è principalmente argilloso (50%), limoso (30%) e sabbioso (20%), con una presenza sensibile di scheletro (10%) e con una acclività notevole (7-8%).

DALLA TERRA ALL'AZIENDA

Le proprietà della famiglia Battifarano sono diventate “azienda” solo negli anni trenta. Prima c’era “la Masseria”, ovvero l’unità produttiva che permetteva la sussistenza e gli scambi con prodotti e servizi ad uso del microcosmo della tenuta: famiglia, braccianti e collaboratori.

Con la modernizzazione dell’agricoltura e l’arrivo della produzione di massa, non era più possibile vivere di “terra”, bisognava organizzarsi in “impresa”. E così, nell’antica tenuta iniziò la convivenza affascinante e surreale tra la casa padronale, le case coloniche e la rimessa, tra la tecnologia e le ceste di vimini, tra gli antichi manoscritti del Cinquecento e gli stivali in gomma. Un mix di storia e di vissuto che ancora oggi rende l’azienda Battifarano unica nel suo genere.

I VOLTI

DON VINCENZO, IL CAPO FAMIGLIA
FRANCESCO, LA NUOVA GENERAZIONE